Le schede - direttori artistici - Teatro Dialettale Stabile della Regione Ligure

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Le schede - direttori artistici

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GIANCARLO MIGLIORINI

                            

l'eclettico professionista

Mi capita nel 1971 di entrare nel mondo teatrale amatoriale genovese e così posso studiare dalla platea non solo i caratteri dei personaggi inventati dagli autori ma anche degli interpreti, figure reali, che ne animano la vita sul palcoscenico.
E non parlo solo degli attori e del Regista ma specialmente di chi si grava delle scelte dei testi teatrali da rappresentare in seno ad una Compagnia, vale a dire il Direttore artistico.
Tale ruolo ha da fare molto lavoro, ma se deve anche occuparsi di Regia, e magari ancor prima scrivere una storia e formarne larticolazione attraverso un copione sceneggiato (o tradurla da lavori di mostri sacri della Letteratura drammaturgica mondiale) la persona che lo ricopre io credo debba avere un bel dono di natura di estro e di saperi.
Mi riferisco qui allamico Giancarlo Migliorini, che nel 1968 è un giovane rappresentante di abbigliamento e attraverso un suo importante cliente, il noto e popolare attore genovese Tullio Mayer, direttore del Circolo Mario Cappello, viene ingaggiato nel cast della omonima Compagnia:
Gian - gli dice - stêummo mettendo sciû 'na commedia in zeneize, ä Sala Caignan, ti vêu fâ 'na parte?
Un po incuriosito e un po' perché Tullio è, oltre che un caro amico e un suo importante cliente e gli dispiace dirgli di no, Giancarlo risponde:
Provemmo. La commedia si intitola Pellegrinaggio ä Guardia di Luigi Cavenaghi e, data l'età, gli si affida la parte dellattor giovane.
Tullio è il protagonista ed al suo fianco recita una grintosa Nennele Pienovi (già attrice nel cast storico di Gilberto Govi). Gli altri attori di spicco sono la simpaticissima Genny Mayer  moglie di Tullio  e il bravissimo Michele Lattanzio. Lesordio di Giancarlo in teatro lo pone al fianco anche del grande Mario Dighero (vedere scheda) che interpreta la figura di un ubriacone in modo esilarante, come ogni personaggio che incarna.
Ancora oggi Giancarlo mi confida commosso di ringraziare con il cuore Tullio Mayer per avergli aperto la porta su una brillante vita artistica in seno al Teatro dialettale stabile delle Regione Ligure (dove si associa nel 1970).
Allepoca i mattatori artistici nel TDSRL sono Giorgio Grassi (vedi scheda) e Gianni Orsetti, volitivo regista del teatro in lingua (Teatro klan, del quale io ho tanti bei ricordi), che si rende disponibile a quello dialettale per supportare le nuove tendenze delle drammaturgia genovese tese a superare il modello, chiuso e vecchio, della commedia goviana.
Sintomatico infatti il suo ricupero nel 1972 dellarcaico testo Re furbarie de Monodda di Steva de Franchi, noto anche come Micrilbo Termopilatide,
autore genovese del 18° secolo, ma che viene mirabilmente modernizzato da Orsetti; a questo cult si aggiungono allestimenti di opere di autori genovesi viventi e ben lontani dallo squalificante folklore strapaesano e dal paradigma filodrammatico goviano a cifra borghese che da troppo tempo regnavano nella prosa dialettale.
A mio avviso il mentore di Migliorini è proprio Orsetti. Giancarlo nel 1973 affronta brillantemente la sua prima regia con un testo di Pasquale Senno, Anchêu se xêua, non allineato agli abusati cliché dei repertori di altri teatri dialettali.
Vale la pena qui ricordare che P. Senno ha tradotto qualche anno prima (1967) in genovese il capolavoro di Molière LAvaro, e il grande Laerte Ottonelli (vedi scheda) ne è linterprete acclamatissimo da pubblico e critica, con la regia di un giovane Giorgio Grassi (vedi scheda).
Dopo solo due anni, nel 1975, Migliorini offre al pubblico un gioiello insuperato, almeno per me, nel contesto artistico in dialetto: la traduzione in genovese di Sarto per signora del rinomato autore francese Georges Feydeau, e ne cura anche la regia oltre che a esserne il protagonista, plasmando uno spettacolo di eccellenza perché non solo rispettoso del raffinato senso comico dellautore ma anche per la attenta guida della recitazione che, unita alle scene di Aldo Tocci ed i costumi di Fulvia Palazzi, rende la commedia degna di ben più importanti palcoscenici.
Nellarco dei successivi anni di lavoro in Compagnia lamico Migliorini si occupa di tantissime altre regie ( rimando allelenco del nostro sito web ) per i lavori di autori dellepoca (Petrucci, Valle, Dambra, Del Maestro, Montarese, ecc.) e ne interpreta spesso personaggi di rilievo, ma non contento nel 1996 dà alla luce, in collaborazione con Mario Bagnara, Delitti allaegua de rêuza, un elegante lavoro dal filone giallo, subito premiato negli Oscar Genovesi per il miglior successo di pubblico nella stagione 95\96.
Nel 2004 Giancarlo regala al pubblico la sua più recente fatica di autore e regista in seno alla nostra Compagnia, un lavoro dal titolo Innamöâse a settantanni, che riscuote lambìto premio, anche grazie alla bravura del compianto Pietro Scotti (vedi scheda), della Giuria di Genova 04 Capitale Europea della Cultura.
Lo spettacolo viene rappresentato con grande successo negli anni successivi con cast via via rinnovati e da allora una decina di Compagnie di varie regioni italiane hanno rappresentato la commedia con grande successo di pubblico e critica. Attualmente (2015) alcune Compagnie la stanno rappresentando nel nord Italia.
Mi fa piacere qui ricordare che al Direttore artistico Migliorini (attivo in Compagnia sino al 2010, anno di inizio di un periodo sabbatico) nel 2009 la Compagnia consegna una targa di riconoscenza per il multiforme lavoro svolto come attore, regista, autore e appunto direttore artistico.
Inoltre a lui si deve anche linnovazione tecnica di quinte trasportabili ed esteticamente godibili ancorché essenziali (vincolo imposto nel contenimento dei costi di scenografia e di trasporti), oltre alla creazione di musiche di scena e di brochures grafiche e - in anticipo su altre Compagnie genovesi - di un prezioso sito web, da dove lattuale teatrodialettaleligure.it
ne ha tratto una mole enorme di dati storici quali fotografie di scena, recensioni stampa, locandine.
Io chiamo tutto questo impegno di Giancarlo semplicemente: un vero amore per il Teatro!
Si può aprire un ventaglio così allargato di attività e con risultati invidiabili? Sì, però occorre praticare una rigorosa determinazione intellettuale ed operativa (quasi al limite della acribia) nel raggiungere un obiettivo. Ciò costa fatica ma è lunico antidoto al pressapochismo, che pur in certa misura è tollerabile tra i dilettanti di teatro.
Giancarlo ha dimostrato questa rara dote professionale anche in ambito del puro diletto, ma si è dovuto talvolta confrontare, e forse scontrare, con qualche suo prossimo di scena con diverse vedute etiche.


lorenzo bottero marzo 2015
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del Teatro Dialettale Stabile della Regione Ligure - Sito a cura di  Piergiorgio Razeti
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